mercoledì 15 maggio 2013

pc 15 maggio - IL VERO RESPONSABILE DELLE VITTIME DI MILANO

Ci stringiamo ai familiari delle tre persone morte sabato scorso a Milano, e soprattutto siamo con i tanti abitanti di Niguarda che dicono e hanno scritto chiaro nei loro cartelli “Niguarda respinge indignata le provocazioni di esponenti della Lega Nord e del Pdl. Sulle tragedie non si specula! Rispetto per le famiglie delle vittime", o come gli studenti di una scuola che hanno respinto il tentativo strumentale di certa stampa, partiti di utilizzare questa tragedia per creare un clima razzista.

Noi abbiamo conosciuto a Bari i migranti come Adam Kabobo. Erano rinchiusi al c.a.r.a. di Bari, dove vi sono immigrati che hanno fatto richiesta di asilo politico.
Il Cara di Bari è una struttura che può contenere 900 persone ma da mesi stavano nell'agosto 2011 in 1400; nel Cara vi si dovrebbe stare 35 giorni e invece Kabobo come gli altri ci si stava da mesi, in attesa di una risposta che mai arrivava. 
Anzi l'allora governo razzista Berlusconi-Bossi-Maroni mesi aveva allungato i periodi di valutazioni delle Commissioni esaminatrici delle domande di asilo politici; Commissioni peraltro insufficienti che in molti casi sembrano essere più strutture di boicottaggio con mille pretesti dei permessi di asilo che di concessione degli stessi.
Di fatto i Cara sono nuovi Cie; il diritto d'asilo è violato e con condizioni di vera e propria detenzione. 
Qui dentro - raccontava un immigrato che aveva partecipato alla rivolta - sembra di morire, non fai niente dalla mattina alla sera tranne giocare a pallone sul cemento. Le medicine? Sono sempre le stesse. Se ti fa male la pancia oppure la testa le “tavolette” che ti danno da masticare sono uguali. E – stringendo un lembo della maglietta – sai dove l'ho presa questa? Nei cassonetti dell'immondizia. Ci danno il dentifricio, il sapone, lo spazzolino dopo due mesi. Diventiamo matti a non fare niente e a mangiare sempre pasta che non piace alla maggior parte di noi".
Da questa situazione con immigrati esasperati scoppia in estate 2011 una rivolta di 300 immigrati che mette a nudo questa condizione mascherata di illegalità, fatta anche di pestaggi e vili aggressioni da parte delle forze dell'ordine; la rivolta mostra la forza, il coraggio, la dignità degli immigrati; da Bari viene lanciato un appello, un segnale agli immigrati di tutto il paese, prontamente raccolto a Isola di Capo Rizzuto. Ed è straordinario che mentre scoppia la rivolta a Bari, scoppia a Nardò (LE) anche il più forte sciopero dei braccianti immigrati che si ricordi in Puglia.
Allora Laura Boldrini, ora presidente della Camera, diceva: “Ci auguriamo che chi abbia usato violenza sia identificato e risponda alla giustizia... la Commissione deve valutare caso per caso, eritrei, somali, ivoriano avranno la protezione, gli altri, quelli che erano a lavorare in Libia e non hanno problemi nei paesi d'origine non avranno protezione.."
E, infatti, questa rivolta viene soffocata da un lato con promesse mai mantenute (nonostante scappati da guerre e persecuzioni solo il 5% ottiene il permesso di soggiorno) e dall'altro con l'arresto di 29 immigrati, considerati i capi della rivolta, tra essi  Adam Kabobo. Una volta scarcerato viene nuovamente arrestato altre volte per alcuni furti. A Niguarda vive senza fissa dimora, costretto alla clandestinità dallo Stato.

Chi, allora, è il vero responsabile dei morti e feriti di Milano? Uno Stato razzista, persecutore, che esercita ogni giorno violenza, che distrugge gli immigrati come persone, non è il vero responsabile della tragedia di Milano?

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