lunedì 7 gennaio 2013

pc 5-6-7 gennaio - LISTE ELETTORALI, UNA PRIMA ANALISI DI PARTE PROLETARIA

Aree di persone che non hanno votato guardano alle prossime elezioni come se fosse tutto uguale e ordinario. Questo se da un lato è vero, dall'altro è bene esaminare i vari passaggi che ci permettono di interpretare la situazione politica. I proletari non sono qualunquisti, i comunisti sono la parte avanzata e cosciente del proletariato, quindi occorre vedere i particolari, analizzare le dinamiche non fermandosi ad una visione superficiale, banale. Anche ora dobbiamo guardare dentro le cose, non certo perchè dobbiamo scegliere un partito “meno peggio”, ma per conoscerli uno per uno e vedere come sono negativi tutti.

La situazione in corso è partita dalle dimissioni di Monti, che noi abbiamo chiamato finte dimissioni. Monti è caduto da destra, è stato Berlusconi/PdL che lo ha fatto cadere, cercando di tornare in campo. Non è caduto sulla base di un opposizione parlamentare di “sinistra” o di un movimento in campo di opposizione democratica.
Bersani ha chiamato le primarie “democrazia”, salvo poi, come si è visto, non rispettare neanche la loro democrazia interna, gli “eletti” alle primarie alla fine stanno concorrendo per il 3° e 4° posto, perchè i primi sono già assegnati d'ufficio.

Come abbiamo scritto negli articoli precedenti in questo blog – in particolare il 22 e 24 dicembre e il 1° gennaio ciò che accomuna tutti i partiti è il loro essere servi dei padroni d'Europa e dell'Italia. E le elezioni sono solo una scelta di quale comitato d'affari della borghesia deve meglio scaricare la crisi sulle masse popolari.

Sulle liste.
Monti ha chiarito che il nemico è la “sinistra”, era partito che la colpa era di Berlusconi, ora invece dice che la colpa è della Cgil, di Landini, di Vendola...
La realtà non è così, come abbiamo visto. Monti è caduto per una “congiura di Palazzo” non per colpa della Cgil – purtroppo – diciamo noi - perchè questo avrebbe voluto dire che la Cgil aveva chiamato ad un “grande sciopero”, i lavoratori erano scesi in piazza contro il governo Monti, ecc.
Monti, poi, continuando sulla sua linea, ha chiarito che la “sinistra” ha una sola possibilità: silenziare la “sinistra”, Landini, Vendola, ecc. e combattere tutti coloro che non siano allineati; ha, quindi, affermato che o è lui capo del governo, o non accetta niente di meno. Questo è parecchio per un tecnico che nessuno ha eletto.
Tutto ciò si chiama dittatura dei tecnici, di maggiordomi del capitale. Questi “tecnici” prima si sono presentati con 'stile' per ridare “dignità ad un paese diventato barzelletta”, poi via via, questo Monti è diventato volgare, più simile ai suoi ministri. Monti dice che sta facendo una lista di “buona gente” ma la presenza di “vecchia feccia”, tipo Buttiglione, mostrano la sostanza della sua lista.
La lista Monti è quella voluta dai padroni, dall'Europa, è fatta per stabilire il governo che nascerà deve essere come lo vogliono loro, “indipendentemente dal risultato elettorale”.

Questo è il punto, sono loro stessi che dicono che le elezioni non valgono niente. Il risultato è scontato! Questo da un lato deve spazzare via le speranze di un cambiamento che venga dalle elezioni, dall'altra è spia di un malessere del sistema italiano, che via via deve rinunciare anche a quello che dice di essere.
Nessuna illusione, quindi. I provvedimenti di sventagliata di aumenti di tasse, di tariffe, prezzi, arrivati a fine anno, gli attacchi in tutti i campi della vita sociale che si annunciano, dalla chiusura di decine di università, ai tagli al lavoro e ai salari, tutti questi attacchi non sono materia di campagna elettorale, né di differenti programmi. Tutto è stato già deciso.
In questo quadro le elezioni non ci servono come arma di combattimento.
In certi casi i comunisti non si sottraggono alle elezioni per ostacolare anche con l'azione parlamentare i provvedimenti del governo, o per fare del parlamento una tribuna per chiamare i proletari e le masse popolari alla lotta. Ma queste cose, con le attuali leggi elettorali e parlamentari, non si possono fare. La realtà mostra che quando fai una lotta pesi molto ma molto di più di un deputato (vedi la No Tav). Perchè, quindi, dovremmo darci da fare per un deputato invece che approfondire il distacco tra masse e istituzioni? In queste elezioni utilizziamo un mix di lotte e di scelte coraggiose di boicottaggio aperto. Questo è più conseguente a quello che diciamo tutti i giorni.

Andiamo avanti nell'analisi del voto. L'esito probabile delle elezioni, è che il PD abbia la maggioranza relativa. Ma questo non significa che Bersani sia il capo del governo, perchè se non hai la maggioranza assoluta ti devi alleare con altre liste. In questo senso, l'unico governo possibile del PD è quello con Monti (che deve essere capo del governo). Avremo, quindi, un governo tecnico investito dal voto elettorale.
Ma nello stesso tempo Monti rischia molto, è il modo con cui ha iniziato la campagna elettorale che lo fa rischiare. Monti dovrebbe prendere voti dal PD (Renziani, Ichino, ecc.), da ex vicini a Berlusconi, o raccoglie questi altri voti, o i voti alle tre liste che ha messo insieme non bastano.
In questa situazione Berlusconi tornerebbe effettivamente ad avere un peso..
La borghesia si è messa in un vicolo cieco, in una instabilità maggiore di prima.

Fuori da questo quadro, altre soluzioni sono difficili. Certo, Berlusconi non va sottovalutato, raccoglie il fondo del barile, che purtroppo non finisce mai (aree fasciste), ma è difficile che metta in discussione i risultati elettorali. Berlusconi e PdL sarebbe comunque una presenza incombente in parlamento. Il partito di Berlusconi è sempre più un misto di fasci, leghisti, puttanieri, il listino di Berlusconi è fatto con i “pizzini”. Ma resta una realtà che può incidere. Sotto questo punto di vista, resta un problema di cui tener conto nell'evoluzione della situazione politica.
Poi c'è il voto a Grillo che potrebbe arrivare ad essere il 2°o 3° partito, che però non è spendibile dalla borghesia. La lista Grillo è una fusione di tre questioni: Grillo, i grillini e chi li vota che in generale esprimono un voto di protesta. Grillo è un demagogo senza futuro, esprime un populismo impregnato di destra, gli eletti grillini non sono nessuno - per questo Grillo dice che non devono aprire bocca – e questi grillini, una volta eletti, si posizionano nel loro vero partito (come è già accaduto). Quindi questa lista non è una vera opposizione, non serve a cambiare i meccanismi interni.
Rispetto alla Lega, Berlusconi ha indispensabile bisogno dell'aiuto della Lega, ma essa non si allea con Berlusconi e, quindi, rischia di non arrivare al parlamento, è in caduta libera; si trova di fronte a questa situazione ingarbugliata: se si allea con Berlusconi perde i suoi voti ma viene eletta in parlamento; se si presenta da sola rischia di non andare proprio in parlamento.
Sulle altre varianti di presenza alle elezioni, ne parleremo dopo. Ma comunque anche queste altre liste non porterebbe parlamentari di sinistra nel parlamento.

Noi dobbiamo pensare a ben altro, costruire la forza e organizzazione dei lavoratori, dei giovani, delle donne, sviluppando l'autonomia soggettiva dei proletari e delle masse popolari.
L'unico modo per pesare anche nelle elezioni è il boicottaggio elettorale.
L'opposizione nel nostro paese non cresce su base parlamentare.

Proletari comunisti




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