venerdì 7 dicembre 2012

pc 7 dicembre - Napoli movimento studentesco dopo le cariche a freddo del 5 dicembre al teatro san carlo.. la lotta continua !

6 dicembre: non un passo indietro! Continuiamo a lottare



Comunicato degli Studenti Autorganizzati Campani
Oggi, 6 Dicembre, noi studenti napoletani siamo scesi in piazza, ancora una volta, in corteo partendo da piazza del Gesù, dirigendoci al palazzo di Confindustria, per ribadire il nostro totale dissenso rispetto alle politiche scellerate e alle logiche di profitto che questi “signori dell’economia” (che nella nostra lingua si chiamano padroni) ci impongono; dicendo NO alla scuola azienda, NO alla macelleria sociale, NO alla repressione delle lotte, NO alla violenza sugli studenti e, al fianco dei lavoratori, NO all’accordo di produttività.
Noi studenti sappiamo bene chi è il nostro nemico: coloro che da decenni sfruttano il lavoro e che  oggi, forti del loro potere economico -per cui anche politico- intendono controllare e sfruttare anche ambiti sociali come le scuole, attraverso le aziendalizzazioni e la creazione di poli industriali all’interno delle stesse, sfruttando i tirocini, mascherati con la bugia dell’”esperienza lavorativa”. Per questo, il corteo degli studenti si è concluso in una contestazione di fronte Confindustria, seguita da un’assemblea pubblica, molto partecipata, nella stessa piazza dei Martiri con seguente lancio di uova, costringendo la celere a barricarsi nel palazzo. L’assemblea si è protratta a lungo, mostrando striscioni di solidarietà agli operai dell’Ilva laddove la logica del profitto ha definitivamente scavalcato il diritto alla salute.

In questa giornata, tra l’altro, abbiamo reso onore alla memoria del compagno greco Alexis, ammazzato, a soli quindici anni, dalla polizia greca durante un corteo, il 6 Dicembre 2008.

I NOSTRI DIRITTI CONTRO I VOSTRI PROFITTI!


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Gli attacchi di questo Governo procedono spediti come un treno ad alta velocità. Forse dovremmo imparare proprio dal movimento NOTAV il modo in cui ci si mette in gioco per poter ostacolare qualsiasi tipo di provvedimento che mette in pericolo le nostre vite in quanto studenti, lavoratori, disoccupati.
Che si tratti della TAV o del Governo Monti con l’assalto alle pensioni, il braccio di ferro sull’art 18, la santificazione dell’apprendistato, lo smantellamento dei servizi pubblici, così come della scuola e dell’università, pensiamo sia giunto il momento di partecipare in prima persona per determinare se non un deragliamento, almeno un’inversione di marcia!
Il 6 dicembre è un’occasione per poter dimostrare che non ne possiamo più di subire tutto questo e che anche se siamo studenti, è di estrema importanza scendere in piazza il giorno in cui l’attenzione sarà rivolta al mondo del lavoro. Prima di tutto siamo figli di lavoratori, magari in cassa integrazione, o “esodati”, o  magari con un contratto, ma obbligati a lavorare a testa bassa, anche nel momento in cui si verificano ingiustizie o gli propongono peggioramenti delle condizioni.  Magari siamo noi stessi studenti-lavoratori, obbligati a ritmi stressanti dentro l’università e anche al di fuori, in un pub o in un call center, per poi poterci pagare le tasse. Oppure, semplicemente, sappiamo che gli anni della formazione non sono altro che un periodo di transizione in cui è sempre più evidente che chi un domani ci sfrutterà sui posti di lavoro, tende a plasmare oggi, a proprio piacimento e secondo le esigenze del momento, una futura forza lavoro acefala e disciplinata.
Scendere in piazza in una giornata come questa vuol dire rafforzare le proprie rivendicazioni e insieme quelle di tutti quei lavoratori che si stanno mobilitando e sui cui marciano i sindacati confederali, anche quelli teoricamente di sinistra, accrescendo solo i propri interessi di bottega e depotenziando anche le lotte più vigorose. Basti pensare all’ultima manovrina della CGIL riguardo il dannosissimo “Accordo sulla produttività” che sancisce, nella pratica, un ritorno al cottimo. La Camusso ha deciso di non firmare: avrà mica pensato di fare, per una volta, gli interessi dei lavoratori rifiutando questo accordo? Guarda caso, no: ha posto come condizione all’approvazione, l’ammissione della Fiom al tavolo per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici.
Uscire da questa crisi, per noi, significa farla pagare a tutti quelli che continuano ad arricchirsi sulle nostre spalle, non solo aumentando le tasse o allontanandoci dalla pensione, ma anche approfittando di questi momenti per indebolirci, frammentarci e metterci gli uni contro gli altri e noi è a tutto questo che dobbiamo rispondere! 5 dicembre: cariche a freddo in scena al teatro San Carlo di Napoli Giovedì 06 Dicembre 2012 01:01 cau E-mail Stampa PDF contestazione-severino-profumo-napoli Stasera i “professori” al Governo ci hanno dato un’altra lezione di democrazia! Hanno pensato di farlo a Napoli, durante la prima della “Triavata” al teatro San Carlo. Presenti all'appello il Ministro dell'Istruzione Profumo, il ministro dell'Interno Cancellieri, quello della Giustizia Severino, dei Beni culturali Ornaghi, accompagnati dal Sindaco De Magistris e il presidente della Regione Caldoro. Un centinaio di studenti si è recato all'esterno del teatro per contestare le politiche adottate da questo Governo e la risposta è stata fulminea: spray urticante e cariche a freddo. Uno studente è stato colpito alla testa e per il trauma ha perso conoscenza per qualche minuto, un ragazzo che stava filmando è stato pestato sulle mani e la sua telecamera è andata distrutta. Come potevamo non far visita a dei signori che ogni giorno tramite giornali e televisioni hanno il coraggio di parlare di “sacrifici per tutti”, mentre riducono sempre e solo la possibilità di studenti, lavoratori e disoccupati di potersi garantire una vita dignitosa?! Che si guardi al mondo della formazione, al mondo del lavoro, ai servizi sociali, è chiaro come qualsiasi provvedimento sia preso a nostro discapito. Così come è sempre più evidente la volontà di restringere i cosiddetti “spazi democratici”: lo testimoniano episodi come quello di stasera, o come quello di Livorno, o giornate come quella del 14 novembre a Roma. Lo vediamo nei veri e propri teoremi utilizzati per colpire il movimento NO TAV, o nel “braccio di ferro” sull’articolo 18 volto ad annullare la possibilità di dissenso sui posti di lavoro. Dinnanzi a tutto questo non possiamo che rispondere in modo sempre più deciso, continuando a rafforzare i percorsi che ogni giorno portiamo avanti dentro e fuori le università, insieme agli studenti delle scuole superiori, insieme ai lavoratori, per essere in grado di non permettere a nessuno di deturpare i nostri diritti per i loro profitti! Già da domani saremo in piazza durante la giornata di sciopero generale! Che i sacrifici li facciano i padroni! Ultimo aggiornamento ( Giovedì 06 Dicembre 2012 01:25 )

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